LA ROULETTE DEL CONCORDATO BIENNALE:
SERVE PIU' TEMPO PER LAVORARE CON CERTEZZA
Da diversi mesi, oramai, all'interno della categoria - e non solo - non si parla d'altro: concordato preventivo biennale.
Lo strumento ha visto il suo debutto lo scorso febbraio, con il settimo provvedimento di attuazione della legge delega per riforma fiscale che lo ha introdotto e ne ha delineato i contorni.
Da qui una serie di decreti e provvedimenti ne hanno via via definito i requisiti, le metodologie di calcolo, le cause di esclusione e decadenza fino ad arrivare oggi ad avere un quadro.ancora alquanto lacunoso!
Siamo infatti costretti a prendere atto di come il tetris di questi intempestivi e spesso disordinati interventi normativi abbia continuamente rimescolato le carte in gioco, mettendo l'intera categoria ancora una volta nella condizione di lavorare in emergenza, senza un congruo e doveroso periodo a legislazione ferma, che ci permetta di lavorare in un contesto di chiarezza.
Con l'anticipo dei termini di trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, circostanza di cui abbiamo più volte sottolineato il gradimento - a determinate condizioni - nell'ottica di una auspicata revisione del calendario fiscale, che ci permetta di concentrarci almeno nell'ultima parte dell'anno su attività consulenziali e a valore aggiunto per i nostri clienti, ci sarebbe piaciuto chiudere le porte dei nostri studi ad agosto avendo già svolto buona parte dell'attività sul nuovo strumento, tuttavia la lunga gestazione del decreto correttivo, approdato in Gazzetta Ufficiale solo i primi di agosto, ha di fatto paralizzato nuovamente le attività dei nostri studi, essendoci numerose condizioni al vaglio dei tecnici che avrebbero potuto ribaltare le simulazioni o addirittura compromettere la possibilità di accesso allo strumento per i nostri Clienti.
Qual è quindi la situazione attuale? A poco più di un mese dal termine di invio dei modelli dichiarativi relativi all'anno di imposta 2023 - nei quali ricordiamo vanno esercitate le adesioni - il quadro normativo presenta ancora numerose zone d'ombra e solo ieri è uscita la famosa "maxi circolare" dall'Agenzia delle Entrate che con ben 64 pagine di chiarimenti dovrebbe finalmente togliere ogni dubbio. Inaccettabile!
Oggi i nostri Clienti attendono speranzosi di ricevere quella che pensano possa essere la proposta del secolo.ma sarà davvero così? Il primo grande interrogativo che, come addetti ai lavori, ci poniamo è infatti quanto appeal avrà la misura per le imprese e per i professionisti. Questa macchina di cui si parla oramai da mesi e mesi e alla quale ai piani alti stanno senza dubbio cercando di dare maggiore attrattività con "remise en forme" dell'ultimo minuto, troverà effettivamente spazio tra i contribuenti?
Come UNGDCEC cercheremo di darci una risposta, perché come categoria non possiamo fare altro che constatare che abbiamo assistito all'ennesima gestione inadeguata dell'iter che ha portato alla definizione dello strumento.
Per tutte queste ragioni siamo a richiedere che, ogni qualvolta vi sia l'introduzione di un nuovo adempimento, ci sia concesso un periodo congruo di almeno 60 giorni in cui lavorare con un quadro chiaro e definito, che ci permetta così di interagire con i nostri Clienti con certezza della norma al fine di evitare di reiterare attività all'interno dei nostri studi a causa dei cambiamenti continui della normativa di riferimento ad un prezzo che probabilmente pagheremo solo noi, con ore e ore di lavoro che come sempre i clienti faticano a riconoscerci in termini di onorari perché creano poco valore per i contribuenti.
https://www.knos.it/editoriale/news/2024/09/18/comunicato_stampa_18-09-2024_concordato_biennale/14877
Roma, 18 settembre 2024
La Giunta UNGDCEC