Riapertura della Rottamazione
L'emendamento al Decreto "Milleproroghe" a firma degli Onorevoli Alberto Luigi Gusmeroli e Andrea De Bertoldi con cui è stata proposta la riapertura dei termini per i contribuenti decaduti dalla "rottamazione quater", nonché l'estensione del provvedimento a nuovi anni, rappresenta sicuramente un aiuto necessario a centinaia di migliaia di contribuenti, imprese e privati, che vivono nell'attuale contesto economico.
Già in passato, ci siamo a più riprese espressi rilevando l'indubbia utilità e portata di questi auspicati ma necessari provvedimenti che prevedono comunque l'integrale versamento del capitale, seppur dilazionato; allo stesso tempo, abbiamo ribadito (e continuiamo a farlo), che la Politica deve affrontare il problema perdurante di una percentuale non indifferente di contribuenti, che non riescono a adempiere regolarmente ai versamenti dovuti.
Al netto di quei contribuenti che, artatamente, decidono di non versare alcunché per scelta e che quindi "contribuenti" di fatto non sono e non saranno mai, dall'osservatorio dei nostri studi, rileviamo che sono comunque molti quelli che non adempiono per impossibilità di farlo.
Si impone quindi, una riflessione su quelle che possono essere le soluzioni, affinché non si sia costretti ad assistere nei prossimi anni a rottamazioni sexies, septies e così via: è tempo di immaginare, una riforma della riscossione che permetta di arginare la portata di questo fenomeno.
Pur essendo già presenti nell'attuale sistema, automatismi che consentono una dilazione modulata e direttamente proporzionale alla crisi finanziaria del contribuente richiedente, tuttavia evidentemente questo ancora non basta. Prevedere un'estensione di questo meccanismo, aumentando ulteriormente la dilazione e stabilire meccanismi per cui, quantomeno per importi rilevanti, sia concretamente possibile un'interlocuzione in corso d'opera con l'agente della riscossione, potrebbero essere i primi passi per trovare una risposta concreta ed evitare incagli rilevanti nella riscossione che nuocciono sia al contribuente che agli enti creditori.
La Giunta
Roma, 25/02/2025
Cordiali saluti.