Comunicato Stampa 10-10-2024 Concordato Preventivo Biennale
Altro giro altro sgarbo: le infinite modifiche al CPB
e l'affidamento negato di contribuenti e intermediari
Con l'entrata in vigore della Legge 143/2024, di conversione del c.d. "Decreto Omnibus", sono state confermate alcune novità, già oggetto di dibattito nelle ultime settimane, in tema di concordato preventivo biennale (CPB); istituto che ormai primeggia, senza rivalità alcuna, nel dibattito professionale in ambito fiscale e che ha visto, specialmente di recente, una serie di modifiche normative di indubbio rilievo (nonché frequenza).
Anche se, come la nostra associazione ha già avuto modo di sostenere (Comunicato Stampa 18-09-2024 Concordato biennale (knos.it)), non riteniamo opportuno che, a fronte di un numero così elevato di variazioni normative, non venga concesso il necessario "respiro" a chi si trova poi ad applicare simile normativa. Allo stesso modo, ci eravamo espressi circa la scarsa correttezza che l'Amministrazione finanziaria aveva dimostrato nell'inviare ai contribuenti interessati dal CPB talune comunicazioni con cui caldeggiava, a nostro parere eccedendo nei modi, l'adesione allo stesso concordato (Comunicato Stampa 25-09-2024 Concordato preventivo biennale (knos.it)).
Ma la storia pare ripetersi, e ci troviamo difatti - l'indomani dall'approvazione dell'ennesimo provvedimento normativo - a "subire" l'ennesima modifica legislativa,: anche se in questo caso non si discute più del tono utilizzato per incoraggiare i potenziali beneficiari a rientrare nel concordato, ma si assiste ad un vero e proprio aggravio sanzionatorio, dato dalla sensibile riduzione delle soglie per l'applicazione delle penalità accessorie in capo ai soggetti che non aderiranno al CPB (o che comunque decadranno dalla relativa applicazione), così come a quelli che non usufruiranno della sanatoria appositamente introdotta come ulteriore novità. Il tutto, lo si fa sommessamente notare, a meno di un mese da quello che, ad oggi, è il termine ultimo per aderire o meno alle proposte in questione - al netto di proroghe già da tempo ventilate anche solo come "rumors".
La verità è però una e una sola: nella situazione attuale il gioco non vale più la candela. Risulta a tutti chiaro che il CPB rappresenta infatti un elemento centrale dell'Azione di Governo a livello fiscale. Non è più possibile andare oltre, ciò che serve è maggiore stabilità, sia per i professionisti che per i contribuenti per cui essi operano.
Dunque, nel ribadire la necessità di un congruo intervallo di tempo per gli operatori dopo ogni modifica normativa - nel rispetto delle previsioni dello Statuto del contribuente - come Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili siamo purtroppo costretti a chiedere una proroga dei termini per finalizzare l'adesione al concordato preventivo biennale, a beneficio del nostro lavoro e di una maggiore platea di contribuenti che possano decidere di applicarlo.
Occorre tuttavia sottolineare che questa richiesta, certo necessaria visto lo stato dell'arte, ci lascia tuttavia l'amaro in bocca: da sempre ribadiamo che l'invio dei modelli dichiarativi a circa un anno dalla chiusura del periodo d'imposta di riferimento rappresenta un paradosso; come professionisti non possiamo fare altro che esprimere dissenso rispetto a questa prassi che ci porta, a ridosso della chiusura di un nuovo anno, ad essere ancora impegnati in attività e adempimenti relativi all'anno precedente, limitando quanto di buono potremmo e vorremmo fare a supporto delle scelte di sviluppo dei nostri clienti.
Roma 10 ottobre 2024
La Giunta UNGDCEC